Fra le molte applicazioni della saldatura elettrica a resistenza senz'altro la più diffusa è la saldatura a punti.
Per ottenere un punto di saldatura è necessario disporre di una corrente di elevata intensità da pochi kA a molte decine di kA.
A questo scopo vengono utilizzati speciali trasformatori che sono in grado di erogare tali correnti con una tensione secondaria di pochi volt.
E' inoltre necessario che venga applicata una considerevole forza per ridurre la resistenza di contatto tra gli elettrodi e le lamiere da saldare ed assicurare le caratteristiche meccaniche del punto saldato.
Tale forza è ottenuta generalmente per mezzo di dispositivi meccanici azionati direttamente dall'operatore o con l'aiuto di cilindri pneumatici.
E' poi necessario che il tempo di saldatura sia regolato con estrema precisione.
Si utilizzano quindi dispositivi elettronici in grado di regolare esattamente i tempi del ciclo di saldatura ed anche la tensione sul primario del trasformatore.
Una variante della saldatura a punti è costituita dalla saldatura a proiezione.
Con questa saldatura è possibile realizzare più punti contemporaneamente. Ciò è reso possibile realizzando delle bugne (proiezioni) su una delle due lamiere da saldare.
Queste bugne localizzano il passaggio della corrente e determinano la formazione dei punti saldati.
Accanto al tradizionale trasformatore di saldatura monofase oggi vengono utilizzati spesso anche gruppi trifase di trasformatori con raddrizzatore sul secondario.